• English
iSmartFrame
  • How it works
  • Features
  • Benefits
  • Case Studies
  • Pricing
  • About Us
  • Plugin iSF
  • Start Free
John Smith

You have 4 new messages

Your Account
Follow Us
Copyright 2023 © Nivia. Designed by AliThemes
Magazine

Redirect: la Guida SEO definitiva per gestire URL, migrazioni e contenuti 

checklist 2025

Introduzione

Nel mondo della SEO tecnica, pochi strumenti sono tanto potenti e delicati quanto i redirect. Un reindirizzamento è una direttiva che guida utenti e motori di ricerca da un URL a un altro, agendo come un “cambio di indirizzo” per le pagine web. Se gestiti correttamente, preservano il valore SEO della risorsa che viene rediretta e garantiscono una User Experience (UX) fluida; se usati in modo improprio, possono causare danni importanti alla visibilità e usabilità di un sito. 

Questa guida esplora in modo approfondito cosa sono i redirect, le diverse tipologie e come utilizzarli strategicamente in scenari SEO complessi. 

 

Le Fondamenta: Redirect 301 vs. Redirect 302

Sebbene esistano diversi codici di stato HTTP, due sono i protagonisti indiscussi nella gestione quotidiana di un sito web:

  • Redirect 301 (Spostato Permanentemente): Questo è il reindirizzamento più comune e importante in ottica SEO. Comunica ai motori di ricerca che una o più pagine sono state spostate in modo definitivo a un nuovo indirizzo. Il suo scopo è trasferire quasi tutto il valore SEO (link equity) dall’URL originale a quello di destinazione e proiettare automaticamente l’utente dal vecchio al nuovo indirizzo della risorsa.

  • Redirect 302 (Trovato – Spostato Temporaneamente): Indica uno spostamento provvisorio. Deve essere usato quando un URL deve reindirizzare a un’altra pagina solo per un periodo di tempo limitato (es. per una promozione a tempo, test A/B o manutenzione). Con un 302, si comunica a Google di non rimuovere il vecchio URL dall’indice, perché la modifica non è definitiva. Come vedremo, esiste anche un caso particolare in cui è opportuno utilizzare questo tipo di redirezione, sebbene non coinvolga alcuno spostamento di risorse, né temporaneo né permanente.

In linea generale, possiamo affermare che una redirezione permanente effettuata con status code 301 può produrre i seguenti effetti:

  • la risorsa che effettua la redirezione viene rapidamente eliminata dall’indice dei motori, mentre quella di destinazione viene analizzata e indicizzata. Nelle more dell’aggiornamento delle pagine dei risultati, l’utente viene comunque proiettato sull’URL di destinazione della redirezione, evitando spiacevoli interruzioni nella navigazione con pagine di errore 404;

  • le proprietà di indicizzazione della pagina rediretta vengono consolidate sulla risorsa di destinazione ogni volta in cui il suo contenuto sia identico o molto simile. Qualora si effettui redirezione su una pagina molto diversa o si redirigano in massa molte pagine verso un’unica destinazione (es: home page o pagina listing) è probabile che i motori di ricerca ravvisino un soft 404 ed evitino quindi il trasferimento di link equity delle pagine redirette all’URL di destinazione

Nel caso in cui, invece, si utilizzi una redirezione temporanea con status code 302, i risultati ottenuti sono un po’ diversi:

  • L’URL che effettua la redirezione continua ad essere indicizzato, almeno per un certo periodo, mentre quello di destinazione viene comunque indicizzato a sua volta

  • Le proprietà di indicizzazione dell’URL di partenza vengono comunque consolidate su quello di destinazione

  • Nel lungo periodo, redirezioni temporanee 302 possono finire per essere trattate da Google come 301 – sempre secondo le affermazioni di portavoce del motore – ma in base alla nostra esperienza è sempre decisamente sconsigliabile utilizzare un codice di stato 302 in presenza di redirezioni permanenti, soprattutto quando servono a gestire problemi di duplicazioni di contenuto integrali (es: versione http vs https, www vs non www etc…).

 

Quando e Come Usare i Redirect: Scenari Strategici

I redirect rappresentano la soluzione a numerose sfide tecniche. Vediamo i casi d’uso più importanti.

1. Migrazioni e Ristrutturazioni del Sito

Questo è lo scenario più critico in cui i redirect giocano un ruolo da protagonisti.

  • Cambio di Dominio: Durante la migrazione da vecchiosito.com a nuovosito.com , è fondamentale impostare redirect 301 da ogni pagina del vecchio dominio alla sua esatta corrispondente sul nuovo. Questo assicura che il valore accumulato negli anni venga trasferito e che gli utenti che accedono ai vecchi link non atterrino su una pagina di errore. Cosa accade se si omette la gestione puntuale delle redirezioni durante la migrazione? Nelle more dell’aggiornamento delle SERP tutti gli utenti che cliccano sui link puntati verso i vecchi URL finiranno in pagine di errore 404, così come quelli che arrivano da link presenti su altri siti. Il valore SEO di tutte le risorse che finiscono in 404 verrà vaporizzato, mentre i nuovi URL inizieranno ad essere individuati dai motori e cominceranno lentamente ad accumulare link equity grazie ai collegamenti interni del sito. Ciò si tradurrà in un calo più o meno intenso e prolungato della performance organica e in un conseguente “buco” di traffico.

    È bene chiarire che se nel corso della migrazione si decide di eliminare un set di pagine e di redirigere in massa i relativi URL sulla home page o altra pagina interna del sito, si potranno preservare i click effettuati dagli utenti nelle more dell’aggiornamento dei link presentati nei risultati di ricerca, ma tutti i ranking ottenuti dai contenuti delle pagine eliminate spariranno rapidamente, e con essi ogni traffico collegato.

  • Gerarchia dei contenuti
    I collegamenti interni di un sito ne definiscono l’architettura informativa e quella che i motori chiamano “site hierarchy”, ossia la struttura “gerarchica” delle informazioni distribuite in pagine principali, sottosezioni ed eventuali ulteriori livelli di dettaglio.

  • Passaggio da HTTP a HTTPS: La migrazione al protocollo sicuro è ormai uno standard. È obbligatorio impostare un redirect 301 da tutte le versioni HTTP degli URL a quelle HTTPS per evitare contenuti duplicati e consolidare il segnale di ranking sulla versione sicura.

  • Modifica dell’Architettura del Sito: Quando si cambia la struttura degli URL (es. da sito.com/blog/articolo a sito.com/articoli/nome-articolo), i redirect 301 sono necessari per guidare utenti e crawler dalle vecchie alle nuove destinazioni, preservando i posizionamenti acquisiti.

2. Gestione del Catalogo E-commerce e dei Contenuti

Il ciclo di vita di prodotti e articoli richiede una gestione attenta per non disperdere traffico e valore.

  • Prodotto Fuori Catalogo (Definitivo): Se un prodotto non sarà mai più disponibile, la soluzione migliore è un redirect 301 verso l’alternativa più simile (es. il modello nuovo o un prodotto della stessa categoria). Questo recupera il traffico e trasferisce il valore SEO.

  • Prodotto Temporaneamente Esaurito: non si consiglia l’utilizzo di un redirect. La pagina deve rimanere attiva (codice 200 OK), informando chiaramente l’utente sulla temporanea indisponibilità e, se possibile, offrendo una funzione di avviso per quando il prodotto tornerà disponibile.

  • Articoli di Magazine o Blog Obsoleti: Similmente ai prodotti, se un articolo è datato ma l’argomento è ancora rilevante, è preferibile aggiornarlo. Se invece è completamente obsoleto e irrecuperabile, un redirect 301 verso un contenuto più recente e attinente può rappresentare una scelta valida. Qualora si decida di effettuare il merge di due contenuti per sostituirli con un articolo più completo e aggiornato, è possibile redirigere in modo permanente i vecchi URL su quello nuovo.

3. Architettura informativa e flusso di valore SEO

Un sito web può essere visto come una rete in cui il linking interno definisce il percorso di utenti e crawler.

    • Homepage → sezioni principali → sottocategorie → contenuti di dettaglio: questa piramide deve essere chiara e facilmente navigabile.

    • Il flusso di valore SEO scorre attraverso i link: più un nodo riceve collegamenti, più viene rafforzato.

Per questo motivo è importante che il linking riguardi solo risorse disponibili e indicizzabili. Non dovrebbero mai ricevere link interni:

  • pagine in errore (404);

  • risorse redirette;

  • URL con noindex;

  • versioni canonicalizzate;

  • pagine bloccate da robots.txt.

     

Ogni link interno che porta a una risorsa non disponibile rappresenta uno spreco di valore SEO. Nel caso di risorse non canoniche, inoltre, i link interni rappresentano segnali contrastanti con le indicazioni di canonicalizzazione e rendono probabile un loro mancato recepimento da parte dei motori.

4. Tipologie di link interni

Per questo motivo è importante che il linking riguardi solo risorse disponibili e indicizzabili. Non dovrebbero mai ricevere link interni:

  • pagine in errore (404);

  • risorse redirette;

  • URL con noindex;

  • versioni canonicalizzate;

  • pagine bloccate da robots.txt.

     

4.1 Menu e navigazione principale

Il menu di navigazione principale definisce la gerarchia dei contenuti ed è la principale bussola per utenti e motori. È il primo livello di internal linking e il più importante agli occhi dei motori, in quanto presente in ogni pagina del sito (menù sitewide). Può contenere voci strutturate in più livelli, ma nella sua progettazione è bene tenere a mente alcune considerazioni:

  • La formula del PageRank originaria prevedeva il passaggio di valore da una pagina all’altra così calcolato

    (PageRank della pagina attiva / numero totale di link) – fattore di dispersione

    Questo significa che l’aumentare del numero di link in una pagina implica una diminuzione del link juice veicolato da ciascun collegamento alla risorsa di destinazione. Considerando che non tutte le risorse hanno uguale importanza nell’economia di acquisizione organica del sito, è decisamente sconsigliabile inserire troppi collegamenti nel menù o realizzare il cosiddetto “megamenu”;

  • Il menù di navigazione è un elemento molto prominente nel layout del sito e per questa ragione dovrebbe presentare i collegamenti più importanti per la navigazione degli utenti e l’attività di scansione dei motori. I link alle pagine di servizio del sito – ad esempio, quelle dedicate alla privacy policy, alla gestione cookie eccetera – dovrebbero essere inseriti in aree più defilate del layout, come il footer.

4.2 Anchor text contestuali

Inseriti all’interno dei testi, guidano gli utenti verso approfondimenti e trasmettono contesto semantico. Un buon anchor text deve essere descrittivo e pertinente al contenuto di destinazione. I link andrebbero inseriti con buon senso all’interno del contenuto testuale – non anche, ad esempio, sulle intestazioni – evitando una loro eccessiva proliferazione così come l’inserimento di più link puntati verso la stessa destinazione.

4.3 Contenuti correlati

Spesso proposti in fondo a un articolo o in box laterali (“Potrebbe interessarti anche…”), i link correlati indicano agli utenti contenuti tematicamente affini, facilitandone la fruizione e favorendo un aumento del tempo di permanenza sul sito.

4.4 Breadcrumb

Mostrano il percorso gerarchico della pagina e facilitano sia l’orientamento dell’utente sia la comprensione della struttura del sito da parte dei motori. E’ buona norma dotare i menù breadcrumb degli appositi dati strutturati, per facilitare ulteriormente l’analisi della loro conformazione anche da parte di motori di ricerca meno evoluti come quelli AI based.

4.5 Footer

Possono contenere link utili alle sezioni più importanti così come a pagine di servizio, ma vanno usati con moderazione per non creare ridondanze e non apparire sovra-ottimizzati ai motori di ricerca.

5. Buone pratiche di ottimizzazione dei link interni

  • La progettazione di un’architettura efficace dovrebbe tenere in considerazione i bisogni informativi dell’utenza espressi attraverso la ricerca online. Valutare il parco contenuti del sito sotto questo profilo aiuta non solo a definire percorsi di navigazione capaci di mettere in maggiore risalto i contenuti più interessanti per l’utenza, ma anche a definire etichette di navigazioni “familiari” per i navigatori. Per questi motivi, un’attenta analisi delle ricerche è un passaggio preliminare sempre consigliabile.

  • Nella strutturazione del menù principale del sito e dell’architettura informativa in generale è bene attenersi a una semplice regola empirica: ogni pagina rilevante in ottica di acquisizione del traffico organico dovrebbe essere raggiungibile in non più di 3 clic dall’homepage. La ragione è intuitiva: non ha alcun senso seppellire i contenuti importanti di un sito all’interno della struttura dei collegamenti, rendendoli difficilmente individuabili dagli utenti.

  • Un link interno funziona meglio se inserito in un contenuto tematicamente vicino. Ad esempio: un articolo su “scarpe running” dovrebbe linkare a una guida su “scegliere la misura giusta”, non a un post su “borsette estive”.

  • La posizione del link incide sul suo valore: un link inserito all’inizio di un articolo o in un elemento grafico (bottone, immagine linkata con alt text) ha più peso di uno inserito a fine pagina o, comunque, in posizione defilata.

6. Errori da evitare

  • Link rotti: puntano a pagine non più esistenti (404).

  • Loop e catene di redirect: riducono l’efficacia e rallentano la navigazione.

  • Anchor text generici (“clicca qui”, “leggi di più”): non danno informazioni né all’utente né al motore.

  • Sovraottimizzazione: usare sempre lo stesso anchor text può sembrare artificiale.

  • Eccesso di link in pagina: troppi collegamenti confondono e disperdono valore.

Conclusioni

I link interni non sono solo un aiuto per la navigazione: rappresentano uno degli strumenti SEO più potenti per definire l’architettura informativa, distribuire il valore tra le pagine e guidare i motori di ricerca verso i contenuti più importanti.

In sintesi:

  • Le pagine con più link interni e raggiungibili dall’homepage in pochi clic sono considerate più importanti. Il linking interno definisce il flusso di valore SEO e deve coinvolgere solo risorse disponibili e indicizzabili. Un internal linking ottimizzato migliora UX, crawlability e ranking.

  • Il linking interno definisce il flusso di valore SEO e deve coinvolgere solo risorse disponibili e indicizzabili.

  • Un internal linking ottimizzato migliora UX, crawlability e ranking.

  • Il linking interno definisce il flusso di valore SEO e deve coinvolgere solo risorse disponibili e indicizzabili.

  • Un internal linking ottimizzato migliora UX, crawlability e ranking.

Ottimizzare i link interni non richiede grandi investimenti tecnici, ma attenzione, coerenza e costanza. È un’attività che paga nel medio-lungo periodo, sia in termini di visibilità organica sia di soddisfazione dell’utente.

Products

  • Community
  • Docs & API
  • 24/7 Support
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy

Recent Posts

  • iSFY velocità
    Canonical tag e contenuti duplicati: guida SEO completa13 October 2025
  • checklist 2025
    Redirect: la Guida SEO definitiva per gestire URL, migrazioni e contenuti 13 October 2025
  • iSFY velocità
    Canonical tag e contenuti duplicati: guida SEO completa30 June 2025
  • Core Web Vitals e Google
    Core Web Vitals: guida completa all’ottimizzazione nel 2025 27 June 2025
  • checklist 2025
    Linking interno: arma potente per SEO e UX 27 June 2025

Categories

  • Development (4)
  • Education (2)
  • Featured (3)
  • Ideas (2)
  • Magazine (27)
  • Marketing (4)
  • Technical seo (13)
  • Technology (1)
  • Website Performance (14)

Recommended Articles

MagazineWebsite Performance 11 March 2022
Increase a website’s loading speed: the new challenge launched by Google
Read More
MagazineTechnical seo 1 April 2022
Sitemap: what it is, what it is for and how to submit it to Google
Read More
iSFY velocità
Magazine 30 June 2025
Canonical tag e contenuti duplicati: guida SEO completa
Read More

Succursale Italiana, Viale Certosa 218 – 20154 Milano

p.iva/C.F. 11210110968

Follow us

Linkedin
Menu
  • How iSmartFrame works
  • Features
  • Benefits
  • Pricing
  • Contact Now
Menu
  • Community
  • Docs & API
  • 24/7 Support
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
© 2024 Aritmetika LTD